Il giorno dopo un temporale, in città, ci si sente un po' sopravvissuti. 
Le strade sono piene di buche e trucioli, i colori delle panchine tornano vivi e un numero imprecisato di ombrelli, a testa in giù,vengono abbandonati. 
Un’aria nuova ti accarezza la punta del naso e ti accorgi che l'odore delle cose bagnate è bello e sa di libertà, ti ricorda quando eri bambino e la pozzanghera erano il tuo parco giochi preferito. 
Le attese alle pensiline raddoppiano, ma se viste dalla giusta prospettiva si rivelano minuti ricchi di vita. 
Un signore distinto, dall'abbigliamento sportivo è in attesa del suo tram, da 15 minuti circa. 
Un paio di scarpe da ginnastica, giubbotto corto con inserti rossi e un berretto con la visiera nasconde due occhi azzurro cielo che fanno fatica a prendere luce, perché gli 83 anni hanno deciso di far peso sulle palpebre. 
Vincenzo è sveglio da molto, perché deve prendere le sue pillole per tenere insieme i pezzi del suo motore, è così che chiama il suo cuore, mettendo la mano sul petto quasi a volerlo proteggere. 
È diretto al centro analisi e spera che il tram non ritardi oltre, la macchina l’ha presa suo figlio che non ha un lavoro fisso, anche se ha preso una laurea in economia e commercio.
Vincenzo l'ha incorniciata e dalla poltrona, tutte le sere, si gode con orgoglio i sacrifici suoi e del suo figliolo, fissando la pergamena. 
Da 50 anni vive con la sua adorata moglie, è lei che l’ha salvato, un anno fa, dal guasto al motore. 
Lui ne parla come di un eroina perché a lei è bastato uno sguardo, un’inappetenza insolita a destare il sospetto.
Vincenzo l' ama tanto, in una manciata di secondi elenca aggettivi teneri e d'altri tempi che farebbero impallidire i più grandi poeti, quest'estate hanno festeggiato 50 anni di matrimonio. 
L’anziano dagli occhi chiari, dice che la vita è fatta di piccole gioie che vanno condivise e infatti, per festeggiare, ha chiamato a raccolta tutti gli amici che gli hanno regalato un viaggio, ancora senza meta. 
Con la luce negli occhi, di chi è follemente innamorato, descrive la sorpresa fatta alla moglie in un posto noto a pochi della città, con un nome romantico " Il giardino degli aranci". 
La storia termina troppo presto perché il tram arriva a disturbare, ma quel racconto ha lasciato nell'aria sensazioni piacevoli, come aver visto un film, come un privilegio. 
Chi sa raccontare incanta, nei posti più impensati, nei momenti più caotici, ti dona una ricchezza che non puoi far a meno di condividere.
#RaccontAle #raccontami #story #blog #dreams #lisbona #lisboa

Commenti

  1. Sin da piccola osservavo i tuoi occhi dolci quando ti raccontavo le tue favole preferite,stupefatta e felice allo stesso tempo, mi guardavi incantata..mi ascoltavi.. astro mio. Oggi sono i miei occhi e il mio cuore ad emozionarsi..sei la mia scrittrice preferita!!❤

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